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‘San Francesco Saverio - fino all’estremità della terra’ e ritorno

Aggiornamento: 7 mag 2023


Nel XVI secolo numerosi testimoni della fede compresero l’importanza di superare i “nuovi” confini geografici per portare il Vangelo là dove non era ancora giunto. Tra questi vi fu San Francesco Saverio, che spese tutte le sue energie per donare il messaggio del Risorto alle popolazioni del lontano Oriente. Raccontare storie d’altri tempi come quella di Francesco Saverio, gesuita e missionario spagnolo proclamato santo nel 1622 da papa Gregorio XV, oggigiorno è proprio necessario?


La giovane società di produzione italiana CRISTIANA Video [1] ha al suo attivo diverse produzioni di rilievo come 'Mother Cabrini', andato in programmazione su Rai1 nel gennaio 2021, o il documentario dal titolo ‘Io sono con voi’ sul giovane Carlo Acutis testimone di santità dei giorni nostri, già proclamato Beato.


Le tematiche che interessano Cristiana Video sono incentrate sulle esperienze e la vita dei santi ma, come dimostra il documentario su Carlo Acutis, i santi non sono solo personaggi di un remoto periodo storico ma ancora oggi vivono tra noi, testimoni a volte silenziosi che rivelano l’amore di Dio per la sua creatura. Quasi a certificare l’esistenza di un continuum storico, al di là del nostro presente, che sfugge alla percezione umana. Questa verità si può accertare con l’ultimo lavoro della Cristiana Video il docufilm ‘San Francesco Saverio – fino all’estremità della terra’, un viaggio temporale e spaziale per la nostra esperienza di spettatori. Un racconto attraverso gli occhi di un personaggio del passato giunto sino ai confini della terra, che in qualche modo ci riporta ai tempi odierni e alla città eterna da cui partì Francesco Saverio; ‘Io arrivo dalla fine del mondo così si presentò Papa Francesco alla sua elezione, primo gesuita eletto al soglio pontificio di Roma, con una particolare omonimia con quella del primo gesuita che partì ‘fino all’estremità del mondo’. Con un gesuita partito da Roma con slancio missionario, inviato da Papa Paolo III e un gesuita che ritorna nella città eterna diventando Papa si chiude un cerchio geografico perfetto intorno al mondo, il cerchio come forma perfetta che può rappresentare anche la circolarità storica, con dei tempi che non sono mai quelli umani.





Di grande interesse, il racconto di questo docu-film si svolge su più livelli dove molteplici storie si intrecciano.

Principalmente è la storia del protagonista Francesco Saverio, interpretato dall’attore Indri Qyteza Shiroka, in un percorso individuale dove traspare il percorso evolutivo del professore di filosofia della Sorbona. Francesco Saverio, lasciando dietro di sé tutte le velleità ambiziose e carrieristiche del mondo accademico, umilmente arriva ad avventurarsi come uomo e missionario fino all’estremità della terra per portare l’evanghélion a popolazioni ignare del ‘lieto evento’. Pioniere coraggioso della diffusione del cristianesimo in Asia, nei suoi viaggi di evangelizzazione toccò l'India, il Giappone, e morì mentre si accingeva a diffondere il messaggio di Cristo in Cina aprendo la strada ad un altro missionario gesuita, Matteo Ricci.

Si intreccia poi, in maniera corale, la storia della nascita di un gruppo religioso innovativo, la Compagnia di Gesù che invitava al cammino verso Dio tramite gli Esercizi Spirituali e il discernimento, camminando insieme ai poveri e agli esclusi del mondo in una missione di riconciliazione e giustizia [2]. Inevitabilmente ritroviamo nel docu-film, come co-protagonista di sfondo il fondatore Sant’Ignazio di Loyola promotore di questo fervore spirituale e le prove che questo nuovo gruppo dovette superare, in un periodo travagliato per la storia della chiesa cattolica.

Infine, in maniera invisibile, protagonista è anche lo Spirito Santo che viene reso visibile attraverso gli effetti luminosi della fotografia di Francesco Ciccone. La luce penetra l’ambiente circostante e nello stesso tempo compenetra i protagonisti, rendendoli semplicemente portatori di luce, indirizzandoli verso la loro missione finale. Una luce che colpisce e scolpisce i corpi e gli animi di questi sette compagni di fede.


Non una sterile voce narrante in terza persona, come ci si aspetta da un semplice documentario, ad agevolare il filo narrativo del racconto filmico sono le interviste a padre Ottavio De Bertolis, a padre Franco Azzalli e con vivacità e passione ci viene proposto il racconto di padre Jean Paul Hernandez che narra, come se fossero avvenute recentemente, le vicissitudini dei fondatori del suo ordine religioso.


Rispondendo alla domanda iniziale se oggi è necessario raccontare storie di uomini d’altri tempi, possiamo rispondere che questo docufilm si pone come ponte ed esempio per le nuove generazioni. Ancor prima, un altro interrogativo potrebbe essere quello di capire se anche un singolo individuo possa entrare nella storia dell’umanità, come fu per Francesco Saverio. La risposta ce la fornisce Papa Francesco, nel suo commento al vangelo di Mc 13,24-32 del 14 Novembre 2021, egli afferma:


"La storia dell’umanità come la storia personale di ciascuno di noi non può essere compresa come un semplice susseguirsi di parole, di fatti che non hanno un senso. Non può essere neppure interpretata alla luce di una visione fatalistica come se tutto fosse già prestabilito secondo un destino che sottrae ogni spazio di libertà, impedendo di compiere scelte che siano frutto di una vera decisione. Nel vangelo Gesù ci dice che la storia dei popoli e dei singoli hanno un fine, una meta da raggiungere: l’incontro definitivo con il Signore".


L’attivismo e il fervore di singoli individui che, come San Francesco Saverio, scelgono liberamente di andare incontro ai popoli della terra sono il frutto di una visione non fatalistica della storia ma di protagonismo, di libertà individuale e dedizione al bene dell’umanità. Oggi più che mai si sente il bisogno di queste storie esemplari e questo film viene incontro a questa necessità.

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