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L’inverno demografico tra individualismo e precarietà. Un tema urgente per il nostro paese

Aggiornamento: 30 gen 2022

In Italia da oltre 35 anni il numero medio dei figli per donna è sotto 1,5 inferiore alla soglia di 2 che consentirebbe un adeguato equilibrio tra le generazioni.


Alla lunga questo può comportare effetti negativi sia sul sistema del welfare pubblico che un gravoso impatto economico e sociale. Il nostro Paese è molto lontano dall’Italia degli anni ’60, quando le nascite arrivarono a toccare il picco di un milione di nuovi nati all’anno. L’inizio della discesa demografica avvenne a partire dai primi anni ’90 e la pandemia odierna sta consolidando questo trend.


Il dibattito è aperto da molto tempo, ma le politiche sociali dei nostri governi sono ben lontane dal proporre soluzioni in grado di invertire questa curva discendente.

Nell’intervista alla Dott.ssa Mariolina Ceriotti Migliarese (neuropsichiatra infantile e psicoterapeuta), rilasciata al giornalista Roberto Montoya per Rainews https://www.rainews.it/articoli/2022/01/papa-francesco-linverno-demografico-e-le-nostre-fragile-relazioni-4f6c6177-bdf5-416d-b632-29c4cd8c17fa.html riscontriamo che uno dei motivi principali è dovuto alla mancanza di un progetto educativo, provocato anche da una narrazione falsata della famiglia: avere dei figli comporterebbe una responsabilità troppo pesante. I figli vengono percepiti come un vincolo che restringe le nostre libertà e le nostre opportunità; i bisogni dei figli vengono contrapposti ai bisogni legittimi degli adulti. Questo spinge ad indirizzare le persone verso la realizzazione di una vita individuale. Questa chiusura verso l’altro ci porta ad essere più impazienti, incapaci di progettare e di aspettare, se non ciò che potremmo vedere e raccogliere nell’immediato. In Amoris Letitia Papa Francesco evidenzia come le persone facilmente passano da una relazione affettiva ad un’altra, la relazione umana ormai è equiparata alle relazioni effimere che si possono intrattenere su internet. Ammonisce quindi sulla crisi che si è abbattuta sull’Europa che sta diventando “il vecchio continente, non per la sua gloriosa storia, ma per la sua età avanzata”.


Crisi demografica e difficoltà educativa che vanno affrontate con proposte decisive. Anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha affrontato la questione, in occasione del suo discorso di fine anno, definendo l’inverno demografico “uno degli aspetti più preoccupanti della nostra società”. Ma media e politici trattano l’argomento come un tema secondario: il calo demografico è diventato ormai la grande questione rimossa dal nostro Paese.


Inoltre, un altro fattore incide sulla mancata progettualità di una famiglia da parte dei giovani. Il mondo del lavoro è sempre più segnato da precarietà. Per oltre la metà degli under 35 ci sono esperienze di lavoro in nero, contratti precari e disoccupazione, ma anche vessazione o molestie sul lavoro.

Con retribuzioni mediamente basse l’unica prospettiva è un futuro incerto per le nuove generazioni. https://www.ilsole24ore.com/art/lavoro-under-35-precari-e-malpagati-su-due-vive-ancora-i-genitori-AE5sDKJ


Eppure, le proposte ci sono. Come sottolinea la Dott.ssa Chiara Saraceno, sociologa che si occupa da anni di questioni femminili e politiche sociali, “in Italia si parla molto del calo della natalità e di una fecondità troppo bassa, ma si fa poco per sostenere chi i figli li ha, o vorrebbe averli”. Propone un pacchetto di interventi integrato che vanno dall'orario di lavoro amichevoli nei confronti di chi ha anche responsabilità familiari, ai congedi ben remunerati e paritari. Importante fornire servizi di cura ed educazione per la prima infanzia universali e gratuiti e scuola a tempo pieno generalizzata, per favorire le pari opportunità tra bambini e contrastare la povertà educativa, sostegno al costo dei figli universale. https://www.rainews.it/articoli/2022/01/crisi-demografica-saraceno-non--una-questione-di-genere-servono-politiche-sociali-03bce495-c147-48bb-ad35-c29a69a94c38.html


Per il Dott. Alessandro Rosina (professore ordinario di Demografia all’Università Cattolica di Milano) fronteggiare la grande sfida che la crisi demografica ci pone davanti è necessario attraverso misure da mettere in atto, realizzate e continuamente migliorate con priorità condivise, da chiunque avrà la responsabilità di governo.


Auspichiamo una classe politica vigile e attenta a questo grande problema, pronta ad intervenire efficacemente per il bene di tutto il nostro paese.


Perché l’Italia ha bisogno di futuro,

il mondo ha bisogno di futuro

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