Superare quel che di meschino e illusorio
impedisce di essere liberi e felici,
ecco lo scopo e il senso della nostra vita.
Il giardino dei ciliegi Anton Checov
Il profeta dice: Signore, chi ha creduto dopo averci ascoltato? (sottotitolo: incredulità)
Chi è il profeta? Il profeta è colui che volontariamente ma soprattutto involontariamente scompagina le aspettative del futuro dei potenti e degli indifferenti alla visione spirituale.
Profeta è colui che sa ascoltare, meditare, comprendere la Parola di Dio.
Nell’incontro della lettura del vangelo, in preparazione del tradizionale ‘Pranzo di Natale’ (organizzato ogni anno dalla comunità di S'Egidio in tutto il mondo), si è proposto un passo della Bibbia dal titolo significativo: ‘Cercate il Signore, mentre si fa trovare’ dal Libro del profeta Isaia, Cap. 55
Le parole dei profeti? Espressioni antiche di poco o nessun valore?
Sentiamo il relatore chiedersi: “Cosa hanno da dirci oggi i profeti vissuti centinaia o migliaia di anni fa? Non solo sono stati necessari per la storia del popolo di Israele ma sono indispensabili ancora oggi per tutti noi. Fermarci ad ascoltare le parole del primo dei grandi profeti, di fronte ad un mondo che ha come una cappa ineluttabile davanti a se, perché c’è sempre più bisogno di vedere e guardare lontano. Come si dice: vedere la luce in fondo al tunnel”.
Davanti alla ‘propinata’ ineluttabilità delle guerre e di una visione ‘oscura del futuro’ ci sentiamo impotenti, ma possiamo reagire anche ‘ascoltando’ e ‘credendo’ ai profeti.
Chi sono questi sconosciuti?
Per comprendere la loro natura, possiamo catalogare in un elenco non esaustivo i tipi di profeti:
- i Profeti analfabeti: davanti alle loro parole i Dotti e i Sapienti si scandalizzano, increduli che proprio il Signore possa parlare a delle ‘nullità’. Isolati e derisi dal loro gruppo di appartenenza, perché nessun profeta è bene accetto nella sua patria: NEMO PROPHETA IN PATRIA.
Abbiamo numerosi esempi, i pastori e i semplici da 2000 anni circa sembra siano i privilegiati: dall’annuncio degli angeli ai pastori in Betlemme, passando per i pastorelli di Fatima, sino a Natuzza Evola ‘Non cercate me, alzate lo sguardo verso Gesù e la Madonna’ l’epigrafe sulla sua tomba.
- il Profeta materialista: molti scienziati ‘illuminati’ dal materialismo hanno avuto in visione un futuro dove la scienza è a disposizione dell’umanità e non contro, tra questi Calvino, Leonardo, Tesla queste le sue parole: «La scienza non è nient'altro che una perversione se non ha come suo fine ultimo il miglioramento delle condizioni dell'umanità».
- il Profeta di sventure: Nostradamus, i veggenti di Medjugorie e altri. Abbastanza prevedibili nelle loro previsioni
- il profeta della Gloria: Ezechiele, Isaia,
- i Profeti della ‘Venuta’: A partire da Giovanni il Battista, di lui il Cristo disse: “Elia è già venuto e non l’hanno riconosciuto”, abbiamo poi Giovanni l’apostolo con la sua Apocalisse (che da molti è visto come un Kolossal catastrofista senza intravvedere la luminosità della ‘Venuta’), sino ai profeti prossimi venturi: saranno quelli che verranno a vivificare questa umanità addormentata, proponendo una visione sintetica tra scienza materiale e lo spirito vivo che illumina.
Poi esiste una sotto categoria, i veggenti e i chiaroveggenti: vedono il futuro, ma quale futuro? Esso non può essere determinato a prescindere dall’umanità intera. Il futuro è l’insieme dei pensieri e delle scelte fatte dagli esseri del passato modificato dal pensare e dell’azione globale dell’umanità del presente e di quella che verrà. Come dice Yoda nella saga Star Wars: “Difficile da vedere è. Sempre in movimento il futuro è”. Il futuro sempre in movimento consente ai personaggi di Star wars di essere responsabili delle loro azioni, piuttosto che essere dettati dal loro destino (qualcuno preferisce parlare di Karma).
Saremo Noi e le future generazioni che dovremo prendere coscienza della nostra capacità di elaborare la realtà presente e futura, quella che ci porterà verso la promessa finale.
La battaglia è appena all’inizio, il compito principale sarà quello di contrapporsi alla più grande tentazione che ci propone Arimane, egli ci dice in continuazione, illudendoci che sia un nostro pensiero: ‘Sei nel giusto e tutti gli altri stanno sbagliando, che dementi! Non ascoltarli’.
Impegnarci con vigore e costanza per respingere questo attacco, ascoltando l’altro, cercando l’umiltà e costituendo nuove forme di comunità inclusive, ‘meditando’ spiritualmente sulla pace che arriva.
Allora come incitava il relatore dell’incontro: ‘Se davanti all'ineluttabilità di una cappa oscura ci sentiamo impotenti, reagiamo ascoltando e meditando sulle parole dei 'messaggeri di Dio'. Ora che abbiamo maggiore coscienza (rispetto al passato) possiamo reagire con forza e decisione guardando oltre la cortina di fumo che ci propinano i Media.
I segnali di una mobilitazione generale ci sono e sono tanti e vi portiamo qualche esempio:
Sotto l’aspetto religioso e spirituale
- la Veglia di Preghiera per la pace nel mondo, presieduta dal cardinale Matteo Zuppi in Piazza Santa Maria in Trastevere il 10 dicembre.
“Veglia aperta a tutti, organizzata con convinzione per rilanciare una necessaria mobilitazione, a diversi livelli, per la fine dei conflitti. Per ridare il futuro a chi l’ha perso per colpa della violenza e delle armi, per contrastare l’assurda riabilitazione della guerra come soluzione dei problemi tra i popoli”.
Sotto l’aspetto spirituale
Consapevoli che non saremo soli ma assistiti da innumerevoli forze Superiori, come già è avvenuto nel passato: DEBORA la profetessa ci parla di una battaglia cosmica combattuta persino dagli astri del cielo
« Dal cielo le stelle diedero battaglia, dalle loro orbite combatterono contro Sìsara! » (Gdc 5, 20)
Sotto l’aspetto sociale ed economico
- Ricordiamo la ‘Giornata Viroche’ (arrivata alla VII edizione) organizzate dal Dott. Luciano Vasapollo, decano di economia della Facoltà di Lettere all’università ‘La Sapienza’ di Roma.
Alla VI edizione Luciano Vasapollo metteva in guardia dalla cultura diffusa dai media sulla normalizzazione delle armi:
“Ricordare padre Viroche significa resistere al pensiero conformista che armi e guerra sono normali. I media occidentali purtroppo presentano le armi come uno strumento normale di soluzione dei conflitti, la guerra è venduta come necessità”.
Sotto l’aspetto culturale segnaliamo una interessante mostra dal titolo: L’ orrore per la guerra e la speranza per il futuro: le due “Anime” di Bernini in Vaticano per il Giubileo del 2025 (fino al 31 gennaio).
Vi rimandiamo all’interessante ed esaustivo articolo della Dott.ssa Rita Randolfi al seguente sito:
Proponiamo dall’articolo un estratto significativo:
La Sig.ra Isabel Celaá, ambasciatrice di Spagna presso la Santa Sede,
ha voluto evidenziare come l’Anima dannata rappresenti il grido di Bernini, che si associa a quello di tanti altri artisti, da Caravaggio a Munch, a quello del cavallo imbizzarrito della Guernica picassiana, accomunati dalla volontà di denunciare l’orrore della violenza della guerra. E in tempi difficili come questi l’urlo di dolore di Bernini sembra dar voce a chi non ce l’ha, a quei tanti che soffrono fame, freddo, paura a causa dei conflitti che stanno dilaniando i popoli e distruggendo il pianeta.
Ma l’Anima Beata, ha affermato sempre la Celaá con un sorriso, ci ricorda invece il tema del giubileo, la ragione del nostro vivere: su questa terra siamo pellegrini di speranza e dobbiamo impegnarci e lottare per la pace.
Attraverso le nuove tecnologie e l’AI
Abbiamo un primo tentativo fatto da Emergency di utilizzare intelligenza artificiale, con il video “Possiamo rendere la pace realtà”, realizzato per trasformare in immagini le parole di Gino Strada: ‘Per creare un mondo senza guerra, bisogna prima saperlo immaginare’.
Come non segnalare infine una grande risoluzione delle Nazioni Unite: tutti i 193 Stati membri dell'ONU hanno proclamato all'unanimità che d'ora in poi ogni 21 dicembre sarà la Giornata Mondiale della Meditazione. Tony Nader, medico e scienziato di formazione e responsabile dei programmi di Meditazione Trascendentale in tutto il mondo come successore del suo fondatore Maharishi Mahesh Yogi afferma: "In questo Proclama vediamo il riconoscimento del potere trasformativo della meditazione nel promuovere la pace interiore individuale e il suo enorme potenziale per creare la pace nel mondo. C’è un sito apposito: worldmeditationday.world , worldmeditationday.world che contiene link a video di persone che meditano e alle ricerche scientifiche che dimostrano quanto sia efficace la meditazione profonda per migliorare la nostra salute mentale e fisica e per realizzare comunità pacifiche nelle nazioni e nel mondo intero.
Innumerevoli anelli di una catena possibile, che una volta agganciati insieme trascineranno giù il colosso del potere oscuro. Questo possiamo vedere in questa nostra Storia presente.
Ecco allora che ci troviamo ad attraversare tre fasi storiche del nuovo millennio, necessarie e determinanti:
iniziata con una globalizzazione economica e finanziaria,
passando per la globalizzazione dello scontro e della guerra,
si concluderà con la globalizzazione dell’amicizia e della pace.
‘Cercate il Signore, mentre si fa trovare’ dice il profeta Isaia. Ma dove possiamo cercare?
Per esempio nello spezzare il pane e dividerlo con il prossimo, ma soprattutto attraverso il dialogo e l'incontro. >>> a questo link troverete la nostra proposta di socializzazione collettiva: https://www.lesentinelle.info/post/perennal-pop-project-ritorno-ad-ur-dei-caldei-1
Ricordiamo come con il pranzo di Natale la comunità si fa vicina agli ultimi, ma anche per il resto dell’anno l'impegno per il prossimo non si limita al pane ma alla fratellanza attraverso il dialogo con i più deboli. >>> questo il link di saluto con l'augurio di speranza e di pace https://segidio.it/RBmr
Oppure come stiano crescendo comunità e cenacoli che invocano il regno di luce e di pace o di meditazione globale.
Ogni raggio di luce produce luminosità sempre più intensa, dove le ombre e l'oscurità non l'avranno vinta.
Perché esiste un messaggio eterno che non possiamo ignorare, viene dal passato, passa per il presente e va in direzione del futuro...
Guardiamo ad una profezia che sarà ineluttabile...
Perché se nelle gerarchie celesti, un angelo 'profeta' ha maggior veridicità di qualsiasi altro profeta umano, nell’attestare il destino futuro e finale dell’umanità, la Parola definitiva è già stata decretata…
...E il suo Regno non avrà fine’...
annunciato a Maria dall’Arcangelo Gabriele… dopo aver pronunciato il suo saluto ricolmo di gioia.
Rallegrati o piena di grazie, il Signore è con te’, in greco «Chaîre kecharitomene, ho Kyrios meta sou».
Come spiego nell’udienza generale del 19 dicembre 2012 Benedetto XVI
“La parola «chaîre», corrisponde a un saluto comune in greco, ma nel contesto specifico dell’Annunciazione fa anche riferimento alle profezie dell’Antico Testamento. Continuando «Questo stesso termine è presente quattro volte nella versione greca dell’Antico Testamento e sempre come annuncio di gioia per la venuta del Messia (cfr Sof 3,14; Gl 2,21; Zc 9,9; Lam 4,21)». Gioia qui significa «fine della tristezza che c’è nel mondo di fronte al limite della vita, alla sofferenza, alla morte, alla cattiveria, al buio del male che sembra oscurare la luce della bontà divina». https://lanuovabq.it/it/la-fede-di-mariala-piena-di-grazia
Quindi l’attesa sta per finire.
Allora sarà vera GIOIA, ma non per tutti purtroppo
(così come succede quando arriva una eccezionale nevicata a Roma).
…E IL SUO REGNO NON AVRÀ FINE
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